Gli effetti del caldo cominciano veramente a danneggiare le nostre montagne, in questi giorni si registrano valori fino a 30 gradi a 1000 m e fino a 25 a 1500 m, con zero termico stabile dai 4500 m. Il risultato è terribile, guardate questo confronto con la situazione del ghiacciaio del Presena, sopra il passo del Tonale, tra 2009 e 2017.
Nel Catasto dei Ghiacciai Italiani (1961) viene riportata una superficie pari a 82 ha e una lunghezza massima di 1200 metri, con larghezza di circa 1100 metri. Nel 1987 la sua superficie è ridotta a circa 68 ha e in base a rilevamenti più recenti (2003), la sua superficie risulta pari a 33 ha, valore riferito al corpo principale del ghiacciaio, divisosi nel corso degli anni novanta in due porzioni; la più piccola, a ovest del ghiacciaio, prende oggi il nome di vedretta del Corno di Lagoscuro e ha un’estensione di 8 ha (2003). Secondo le ultime stime PAT, nel 2011 il ghiacciaio Presena presenta un’estensione di 26 ha. Il ghiacciaio è alimentato dalle precipitazioni nevose dirette e dei monitoraggi della fronte ne hanno evidenziato il costante ritiro e la perdita di intere porzioni del ghiacciaio (fino a 50 m dal 1990 al 1999).
Nel 2007 venne effettuata una scansione (da nord a sud) del ghiacciaio, evidenziando che nella parte alta e in quella bassa rimanevano dai 30 ai 40 metri di spessore del ghiaccio, ma nella zona centrale, denominata “il Ginocchio” restavano solo 2/3 metri di ghiaccio, che se si fossero sciolti avrebbero compromesso per sempre l’integrità del ghiacciaio. Si decise quindi di procedere alla stesura in geotessile. Si stima che si preservi il 70% della neve di inizio estate.
Dal 2008 il ghiacciaio viene coperto dal geotessile in un periodo che va da giugno a settembre; la copertura in genere protegge il tracciato della pista e in particolare il “ginocchio”, ma nonostante tutto la situazione continua a peggiorare.