La settimana scorsa il Parlamento Europeo, riunito in sessione plenaria, ha approvato con una maggioranza trasversale il CETA (Accordo Generale per l’Economia ed il Commercio fra l’Unione Europea e il Canada), un Trattato che cambierà per sempre il nostro continente e che inciderà in maniera fortemente negativa sulle nostre vite.
Con queste parole, in una nota ufficiale, ha esordito in merito al controverso argomento Agire per il Trentino, che continua:
A nulla sarebbero valsi i grandi sforzi delle organizzazioni che in tutta Europa hanno protestato contro il CETA; anche noi di AGIRE per il Trentino avevamo fatto un appello all’onorevole Herbert Dorfmann (SVP), unico europarlamentare della nostra Regione, in modo che non votasse a favore del CETA, ma purtroppo neanche noi siamo riusciti a convincerlo.
È finita quindi? Assolutamente no! Infatti, mercoledì 22 febbraio 2017 il Senato della Repubblica è chiamato a votare una risoluzione che rappresenterà il primo passo verso la ratifica nazionale del CETA.
Di conseguenza la battaglia adesso si sposta da Strasburgo a Roma, come il nostro appello di non votare questa risoluzione che rivolgiamo direttamente ai senatori eletti nella nostra Regione: Franco Panizza (PATT), Francesco Palermo (PD), Karl Zeller (SVP), Hans Berger (SVP), Giorgio Tonini /PD) e Sergio Divina (LEGA NORD).
Non è necessario ripetere tutte le criticità di quest’Accordo incondivisibile e pericoloso: dalla perdita dei posti di lavoro (approssimativamente 40 mila in Italia) alle liberalizzazioni e privatizzazioni incontrollate, dal via libera agli OGM alla soggezione totale a quelle multinazionali che pensano solo a fare giochetti finanziari a discapito dei nostri diritti sociali, … quello che invece vogliamo, da autonomisti di centro-destra, è che si prenda cognizione del fatto che il tempo per bighellonare è terminato e perciò ci rimettiamo nelle mani dei nostri 6 senatori affinché non votino la risoluzione di mercoledì.
Certamente anche questa volta stiamo chiedendo uno sforzo sovrumano, ma allo stesso tempo confidiamo sul fatto che i partiti presi in considerazione diano libertà di coscienza dal momento che al Parlamento Europeo, ad esempio, il Partito Democratico non ha votato in maniera unanime a favore del CETA.
In questi periodo si sta parlando e straparlando tanto di autonomismo: tuttavia, approvare il CETA sicuramente non è un atteggiamento da autonomista, ma significa l’ennesima schiavizzazione all’establishment mondiale. Quindi, ancora una volta, AGIRE per il Trentino come movimento civico e territoriale ribadisce la totale contrarietà al CETA!