Niente da fare: il Trentino Alto Adige non si opporrà alle sanzioni imposte alla Russia dall’Unione europea e dal governo Italiano. La mozione n.43, presentata dai Consiglieri regionali Borga, Civettini e Kaswalder per impegnare la Giunta regionale a manifestare contrarietà al rinnovo delle sanzioni economiche e finanziarie adottate dalla UE contro la Federazione Russa e a chiedere al Governo italiano che l’Italia si opponga ad ogni proposta di proroga delle stesse sanzioni e all’eventuale applicazione di ulteriori. Il proponente, Rodolfo Borga, ha spiegato che le sanzioni vanno a danneggiare gli stessi imprenditori trentini e altoatesini che hanno attività economiche con la Russia. Anche Walter Blaas ha ricordato che le esportazioni verso il mercato dell’est sono importanti per l’economia locale e queste sanzioni colpiscono anche chi non ha nulla a che fare con la politica internazionale.
Anche Alessandro Urzì ha sostenuto la necessità di non applicare sanzioni che vanno a colpire gli ultimi, ovvero coloro che vivono anche di queste esportazioni che così vengono bloccate. A sostegno della mozione, Sven Knoll, che ha detto che non si possono colpire i cittadini con decisioni che sono politiche. Ha ricordato come non vi siano sanzioni per la Cina o per gli Stati Uniti, dove ha ricordato il carcere di Guantanamo.
Andreas Pöder (TA-BU) ha condiviso la preoccupazione delle sanzioni, ma non è favorevole a portare il testo al Consolato onorario russo a Bolzano. Hans Heiss (Verdi) è intervenuto contro la proposta. Gli svantaggi della nostra economia si fanno sentire, le sanzioni hanno mostrato l’effetto su entrambi i lati, ha detto, ma le motivazioni alla base, ovvero le violazioni dei diritti umani, sono rintracciabili e quindi non si può dare una giustificazione.
Il Presidente Arno Kompatscher ha ricordato che in entrambi i Consigli provinciali proposte analoghe sono state respinte. Ha quindi detto che è vero che a livello internazionale non sono stati applicati gli stessi pesi e le stesse misure. Ma in questo caso, ha detto, i motivi ci sono stati. I motivi delle sanzioni non sono quelli di arrecare danni, ma di arrivare a soluzioni pacifiche del conflitto. “Ritengo che si stia procedendo in questa direzione: forse non avremo un risultato immediato, ma l’Unione Europea sta portando avanti una politica e vuol far rispettare gli accordi presi, evitando una escalation”. “Nella speranza che ci sia un dialogo tra est e ovest, che l’Europa possa assumere un ruolo positivo, non possiamo dare sostegno alla mozione, con l’auspicio che ci sia una de-escaletion della tensione e una risoluzione della controversia”.
Rodolfo Borga (ACT) ha ricordato come i vertici di Confindustria abbiano detto che gli Stati Uniti hanno aumentato negli ultimi anni del 35% le esportazioni verso la Russia, mentre i nostri lavoratori stiano soffrendo queste sanzioni. Ha quindi ricordato che in altri Consigli regionali, a guida PD, mozioni simili a questa sono passate. “Spero che ci sarà a breve un cambiamento delle politiche internazionali e allora, forse, andranno a vedere chi ha cercato di riallacciare i rapporti e chi invece a no. Secondo me vi prendete una bella responsabilità e dovrete forse giustificare di fronte ai nostri imprenditori, perchè non sono state ascoltate le loro richieste”.
Anche Walter Kaswalder (PATT) ha detto che occorre dare un segnale agli imprenditori trentini e sudtirolesi in difficoltà, ricordando che altri paese, come la Svizzera, stanno aumentando il proprio export.
Walter Viola (PT) ha fatto appello “al senso di responsabilità della Giunta”: “Non si tratta di chiedere la luna, ma di usare consapevolezza e realismo, cercando di guardare un pò lontano, perchè sennò, anche su cose di questo tipo, rimarremo ultimi”. Anche Maurizio Fugatti (LN) si è detto favorevole alla mozione. Ha quindi parlato di Juncker e delle dichiarazioni che ha fatto, criticando le posizioni.
La mozione, votata per punti separati, ha visto il testo respinto con 24 voti favorevoli e 25 contrari e il punto C, respinto con 20 favorevoli e 28 contrari.