“L‘autonomia è un privilegio e non ha più senso di esistere”, è con queste parole che Enrico Mentana in piazza Cesare Battisti ha definito l’autonomia trentina, all’interno di un tendone rigonfio di gente che applaudiva a ogni sua dichiarazione.
Le sue parole contro la “specialità” trentina e sudtirolese sono state applaudite in una piazza piena di studenti universitari, tanti da fuori ma anche tanti giovani che nella Provincia Autonoma ci sono nati e cresciuti.
Eppure quelle persone che applaudivano sarebbero le prime a pagare le conseguenze di un’eventuale revoca e, in particolare, i giovani a cui era dedicato l’incontro. Giovani che, grazie all’Autonomia, possono contare su un’università d’eccellenza, su servizi e incentivi invidiati da più parti e su un tessuto sociale ancora in grado di garantire un futuro da protagonisti alle nuove generazioni. Cosa che lo Stato italiano, per stessa ammissione di Mentana, di fatto non riesce a fare.
Ma Mentana è stato una vera e propria “mitraglietta” ieri. “Qui la vostra fortuna è stata Degasperi che guarda caso, sorte vuole, l’uomo giusto al posto giusto… La storia è questa”, altre ragioni per il giornalista non ce n’è. “Io da quando ho l’età della ragione questa cosa dello Statuto speciale non la capisco”, ha affermato Mentana.
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