RIFLESSIONI SUL PROGRAMMA DI TSIPRAS

Le elezioni europee che si svolgeranno tra il 22 e il 25 maggio saranno il culmine e la dimostrazione chiara dell’ insoddisfazione dei cittadini europei . Ciò rende  difficile la  scelta alla quale saremo chiamati a Maggio che cambierà le sorti del continente .La candidatura di Tsipras , insieme al suo programma , ha attirato l’ attenzione di molti giornalisti e politologi in quanto lo stesso porta avanti un’ idea di Europa radicalmente diversa rispetto  a quella appena lasciataci dal vecchio governo europeo .

Tsipras mette in evidenza , nel suo programma, la decadenza delle politiche di austerity il superamento delle quali può essere compiuto solo con un’ attiva politica a favore delle piccole-medie imprese che costituiscono, tra l’ altro, la maggioranza delle imprese in Italia. Il programma prevede  un aiuto dato dalla Bce la quale , secondo il programma , dovrebbe dare maggiore liquidità alle banche a patto che queste prestino soldi alle imprese: proposta interessante, in quanto i soldi finora dati alle banche non si sono tradotti in prestiti alle imprese anche se avrei personalmente preferito investimenti diretti alle stesse, cosa di cui lo stesso Tsipras parla riferendosi a fondi strutturali per l’ occupazione benché sarebbe stata cosa migliore focalizzarsi solo sui fondi strutturali .

Nota interessante riguarda il debito al quale si porrebbe rimedio o riunendo i debiti dei singoli paesi oppure ,mentre questi si  occupano del debito, favorendo  una più attiva politica centrale da parte dell’ Europa, in  compenso al cristallizzarsi  delle politiche fiscali locali . Il programma è abbastanza vasto e prevede anche  un aiuto compensativo da parte dei paesi in surplus ai paesi in decifit per riequilibrare l’ Europa, ora polarizzata nella ricca Europa del mar del nord e nella povera Europa mediterranea.

Reputo sia un programma ambizioso difatti non nego di essere scettico poiché difficilmente programmi del genere vengono realizzati un volta che le elezioni sono finite: è anche vero, però, che ,se partiamo dal presupposto per il quale nessun programma radicale può essere compiuto, allora non potremo mai cambiare questa disastrosa Europa per cui ci vuole coraggio e fiducia , le uniche affidabili armi contro la crisi.

Di certo il modo nel quale Tsipras vuole agire riflette la situazione politica odierna: essendo un europeista  e  notando l’ avanzare dell’ euroscetticismo , è naturale che l’ unica soluzione che riesca a trovare è un cambiamento radicale dell’  Europa che possa delegittimare l’ avanzamento di forze disfattiste ma per il politico sarà difficile sconfiggere i suoi avversari in quanto gli euroscettici, soprattutto in paesi quali Francia ,Belgio ed Italia, sono molto influenti politicamente . Il pathos della sfida, però, si tocca con mano proprio quando la situazione inizia a scaldarsi: vedremo se riuscirà a fermare l’ euroscetticismo e antieuropeismo oppure dovrà piegarsi di fronte al travolgente successo dei partiti anti-euro.

Clemente Maurizio

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