VITALIZI ESAGERATI PER CONSIGLIERI AVARI

I privilegi della vergogna dei politici locali

Sono davvero una montagna di soldi. Cinquantaquattro milioni di euro circa è una cifra che lascerebbe basito qualsiasi comune mortale. Ma non i consiglieri regionali del Trentino e dell’Alto Adige. Questo è l’ammontare dei loro generosi vitalizi. E meno male che il presidente Diego Moltrer, dopo aver reso noti i nomi e i singoli ricavi di ogni consigliere, si è affrettato a specificare che con la nuova legge del 2012 questa cifra è al ribasso rispetto al passato.

Capite, sbagliamo noi a scandalizzarci. Dovremmo, invece, far loro i complimenti. Poco importa che 123 consiglieri regionali si intascheranno cifre vertiginose. Una parte delle quali incassata in questi giorni, un’altra a rate fra il 2018 e il 2021. E’ il “Win for Life” della politica nostrana. E quel che è peggio è che bastavano solo 5 anni di mandato per godere di tale diritto (guai a chiamarlo privilegio). E ancora, tanti, troppi, di questi consiglieri riceveranno i soldi dopo non aver fatto altro che attività politica. Mentre un lavoratore italiano deve “spaccarsi la schiena” per “decenni” e sperare di riuscire a prendere una minima pensione.

Ma stavolta anche la stampa nazionale, solitamente cieca agli eventi della nostra Regione, ha ripreso la notizia. E non con i futili e ridicoli attacchi di Bruno Vespa, il quale avrebbe dovuto fare una puntata su questo e non sulle badanti. Quindi, forse non sbagliamo a gridare allo scandalo. In un periodo di vacche magre per tutti, anche il Trentino – Alto Adige non si distingue dagli ingordi politici che bivaccano a Roma.

Ci tocca pure sentire le giustificazioni di personaggi come Mario Malossini. Un pregiudicato che incasserà 831 mila euro di denaro pubblico. Denaro che a suo dire si è pure meritato. Visto che è stato “costretto” a gettarsi in politica rinunciando ad altri suoi interessi.

Ma il suo non è nemmeno il caso più eclatante. Pino Morandini e Mauro Delladio (centrodestra) sfondano, e non di poco, il muro del milione. Come Eva Klotz e illustri esponenti dell’SVP in Alto Adige. Confermando la nota tendenza dei dissidenti filo-austriaci che, senza grandi problemi, prendono i soldi proprio dall’Italia. E ancora, Nerio Giovanazzi, che siede ancora adesso nel Consiglio grazie al famoso “rinnovamento” proposto da Diego Mosna, il quale viaggia sulle cifre di Malossini. Non dimentichiamoci di chi sta a sinistra. Come Roberto Pinter, Margherita Cogo e “compagnia cantante” del PD. Nessun partito è esente. Perché quando si tratta di spartirsi la torta, i contrasti si appianano in un baleno.

Tuttavia, non si può negare che dal 2012, con la nuova legge abbiano provato a tagliare qualche spesa. Peccato che, quando occorreva una cesoia, abbiano invece usato un tagliaunghie. Facendo, come sempre, i loro comodi. Non importa se i soldi sono dei contribuenti, della gente comune che arranca, che non arriva a fine mese. L’importante è che loro arrivino a guadagnare il massimo, possibilmente senza far nulla.

Luigi Mauro

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