Educazione gender nelle-scuole: il pericolo della deriva sociale!

La recente approvazione del cosiddetto Decreto Scuola da parte della maggioranza di Governo, ha portato con sé la sostanziale obbligatorietà, a partire dall’anno scolastico 2020-2021 dell’insegnamento della cosiddetta ‘teoria gender’. Si è fatto un gran parlare negli ultimi anni di questo tema, spesso adoperato purtroppo senza conoscere bene il suo significato.

Chiariamoci subito allora le idee. Il termine inglese ‘gender’ indica l’appartenenza di un individuo ad un sesso o ad un altro non in base a differenze biologiche, ma in base a differenze di natura sociale, culturale, comportamentale. Appare a tutta prima quantomai evidente che una simile dottrina, non possa che avere ripercussioni gravi e subdole sulla mente dei ragazzi che ne ricevano l’insegnamento. Nel mondo normale, intendiamo quello che eravamo abituati a considerare nella nostra società italiana avanzata, uomo e donna sono uguali per diritti, capacità, sentimenti e doveri, e si distinguono solo sessualmente. Le loro differenze trovano nella coppia arricchimento e convivenza. Nel mondo gender, e ci si consenta questa osservazione, invece ragazzo e ragazza apparterrebbero ad un sesso all’altro a seconda di come gli stili della società ed i modelli educativi indottrinano oppure in base a motivazioni culturali o a differenze di comportamento. Come se queste particolarità, li escludessero da uno dei due sessi per indirizzarli verso l’altro.

Ora, si evince facilmente come dietro queste assurdità si celi non già la scienza, che non è nemmeno contemplata in simili affermazioni, e nemmeno la cultura, ma solamente una volontà che rispecchia il relativismo culturale e morale tipico della sinistra e non solo. Il lettore mi concederà venia se il primo pensiero ci porta alla Chiesa cattolica. In un Paese come il nostro, in cui l’importanza e il potere della Chiesa di Roma è sempre stato ed è enorme, simili discussioni avrebbero rappresentato in altre ere colpa da rogo, a dir poco più di recente da scomunica, mentre nel nostro tempo sembra che anche parte della gerarchia cattolica si sia per così dire “sdraiata” su comode posizioni di conferma acritica di certe mostruosità partorite dai partiti della sinistra.

E ciò è ancor più grave perché le fondamenta della famiglia, quali i nostri genitori ci hanno tramandato, si basano su ben altri assunti. E i nostri padri e madri sono spesso ancora vivi, non parliamo di centinaia di anni fa. Questa supposta promiscuità, velata abilmente dietro la facciata di una modernità da strapazzo, porterebbe senza dubbio nel giro di pochi lustri la società occidentale alla catastrofe e alla disgregazione, andando ad intaccare in maniera irrimediabile una base culturale e certezze secolari e fondamentali affinché i nostri figli crescano nel solco delle buone tradizioni italiche.

No, si vorrebbe invece sottoporli al lavaggio del cervello, inculcando loro, spesso anche in scuole di matrice cattolica, questa “nuova” forma di sapere e di pensare, secondo la quale se non ci fossero le costruzioni culturali non ci sarebbero differenze tra uomini e donne e il genere umano sarebbe fatto di persone uguali. In tal modo la sessualità sarebbe slegata dalla personalità, e si assisterebbe a società in cui maschio e femmina, e la loro unione nella famiglia, non esisterebbero più, in quanto tutti saremmo parte dell’unica grande famiglia asessuata, e figlia solo delle dottrine tramandate ed insegnate. Non a caso spesso la ‘teoria gender’ è stata adoperata da movimenti che promuovono l’omosessualismo imperante, andando a discriminare l’eterosessuale.

Sia chiaro, non intendiamo scagliarci contro gli omosessuali, ma contro certe pretese di alcune lobby, di portare a partire dalla tenera età, bambini e bambine a pensare, e ciò è rivoltante oltreché inaccettabile, che non esistano differenze di sesso, ma che tutto era stato inventato da qualche pensatore, da qualche sacerdote, da qualche filosofo. No, non vogliamo piegarci a questa logica da pensiero unico, vogliamo difendere la famiglia tradizionale, fondamento della società in cui sono vissuti i nostri padri e i nostri nonni, dall’attacco vile e spregevole di queste sedicenti elites intellettuali, con le loro teorie chic da salotto di sinistra. Non permetteremo che secoli di insegnamenti, anche intesi nel senso religioso, vadano perduti perché è arrivato chi pensa di stravolgere la società e di negare la realtà scientifica su basi inaccettabili ed assurde. Vogliamo che i nostri figli crescano e diventino adulti in un mondo normale, naturale, come quello in cui siamo cresciuti noi.

Gabriella Maffioletti Vice coordinatrice regionale Forza Italia Trentino