“Vuoi raccontare una notizia? Sei stato testimone di un fatto di cronaca? Vuoi inviare il tuo video denuncia? Non perdere l’occasione di far sentire la tua voce. Iscriviti subito a YouReporter e inizia ad inviare foto e video. YouReporter è la prima piattaforma italiana di videogiornalismo partecipativo, seguitissima da tutti i principali mezzi d’informazione. Grazie a te, YouReporter sta ampliando gli orizzonti della comunicazione, moltiplicando i punti di vista su ogni evento e notizia. Vogliamo dare un volto e una voce anche alle piccole, grandi, notizie che non diventano casi nazionali, magari solo per la lontananza o la distrazione delle troupe giornalistiche“.
Così si presenta YouReporter, la più famosa e grande piattaforma online che raccoglie video da ogni realtà d’Italia. Lo scopo che si prefigge è quello di dar voce, come si legge, a quelle piccole vicende locali che non trovano spazio sui maggiori quotidiani nazionali, i quali a loro volta si avvalorano spesso dei contenuti caricati per farne notizia. Accade così che la maggior parte delle testate italiane prende come fonte per le proprie news proprio i video postati sul sito internet, credendo nella loro buona fede e autenticità.
Non è stato così nel caso dei quattro passeggeri extracomunitari sprovvisti di biglietto ripresi sulla tratta Ala-Domegliara mentre aggrediscono verbalmente il controllore nell’esercizio delle sue funzioni. La notizia ha suscitato scalpore in Trentino, dov’è avvenuto l’episodio, ma non solo: infatti la vicenda è stata ripresa anche dai maggiori quotidiani nazionali e locali del nord Italia, tra cui il Corriere della Sera di Milano, Il Giornale e Milano Today. Tuttavia nella narrazione presentata da queste tre testate in particolare si può notare che l’ambientazione è stata spostata sulla tratta Milano-Lodi.
La notizia è la medesima, il video è lo stesso, eppure il luogo in cui è accaduto il fatto è stato cambiato. Com’è accaduto?
Noi di Secolo Trentino abbiamo investigato, scoprendo che i suddetti autorevoli quotidiani hanno preso come fonte un video pubblicato il 18 settembre su YouReporter da un certo viomau, commentato dallo stesso con queste parole: “Ennesimo episodio su un treno, dove extracomunitari NON pagano il biglietto, e se una passeggera, oltretutto Donna, si indigna e lo riprende, le viene intimato di STARE ZITTA! Ma a qualcuno, prima o poi, finirà la pazienza?? È successo sul Milano Lodi il 17 settembre“. Così i tre giornali hanno costruito la notizia sulla base di queste informazioni, credendo ovviamente nell’attendebilità delle stesse. Peccato che si tratti di una vera e propria bufala.
Il video in questione è stato girato e caricato su Facebook un giorno prima che viomau lo postasse su YouReporter, precisamente il giorno 17 settembre alle ore 9.23 sul gruppo pubblico “Impegno Civile per Ala e le Frazioni”. La sera stessa, alle 19.19, la Consigliera comunale a Bologna per la Lega Nord Lucia Borgonzoni ha condiviso sulla propria bacheca il video in oggetto, senza dare una posizione geografica all’episodio. Il post ha raggiunto 1,5 milioni di visualizzazioni sul suo profilo, diventando virale e alla portata di molti più occhi.
Quindi la notizia riportata dal Corriere, Il Giornale e Milano Today trova i suoi albori in un piccolo gruppo Facebook trentino, da cui poi, perdendosi nelle infinite correnti di internet e dei social network, ne è uscita diversa rispetto ai fatti avvenuti nella realtà. A questo punto c’è da chiedersi quante altre volte notizie anche minori siano state travisate dal loro percorso in Rete. E chissà quante altre volte potrebbe accadere in futuro.
Questa storia la dice lunga sulle modalità con cui si fa giornalismo oggigiorno nell’era del web, dove le fonti non sono mai veramente trasparenti né dirette come si presentano. E i giornali non possono e non riescono a verificarne la piena attendibilità.
Il problema è il sistema stesso su cui si regge questo castello di carte virtuale: potenzialmente tutti i video caricati dagli innumerevoli iscritti a YouReporter potrebbero essere falsi o rubati. Difatti il sito non applica certo serie verifiche e controlli sui suoi utenti e sulle loro pubblicazioni. Se si cerca di capire infatti chi sia questo viomau si leggeranno tutte le sue statistiche, quando si è registrato sulla piattaforma e la seguente dicitura: “viomau non ha ancora scritto su di sè” – pur essendosi registrato il 9 gennaio 2015. Nessuna immagine, nessuna descrizione, nessuna identità accertata. Di fatto il giornalismo moderno si basa sull’incertezza, prendendo dei fantasmi virtuali come proprie fonti dirette.
di Giuseppe Comper
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