SPLENDORI E MISERIE DEL CALCIO NOSTRANO – 3 –

I top club italiani sono tra i più vecchi d’Europa, e nemmeno la classe media scherza: il Parma ha una formazione base con un’età media superiore ai 30 anni. In questi paesi comunque vedere un giovane esordire in prima squadra è la normalità; anche in Paesi quali Belgio e Olanda ciò avviene e se le qualità ci sono il minutaggio aumenta di conseguenza.

Non è nemmeno consigliabile l’utilizzo indiscriminato dei giovani: sono tantissime le storie di ragazzi di cui si diceva un gran bene ma, per colpa loro o della sfortuna, sono rimasti nell’eterno limbo di chi tutto voleva ma non poteva nulla. La differenza di competitività è netta tra i vari paesi: abituati a giocare già per un risultato, in strutture moderne e con un piano ben preciso, i giovani stranieri hanno il privilegio di esordire senza particolari problemi.

L’attività a livello giovanile è monitorata continuamente attraverso scouting capillare e academy ben strutturate; le loro valvole di sfogo sono nelle “Squadre B”, che in Germania, Spagna e Olanda partecipano ai vari livelli dei campionati professionistici. In Francia tali squadre stagnano nelle categorie semi-amatoriali, mentre in Inghilterra si è creato un campionato riserve parallelo a quello maggiore.
L’Italia su questo è rimasta indietro: l’idea di una “nazionale B” da inserire in sovrannumero nel campionato di Serie B ha scaldato poco gli animi, e si è avuta una reazione violenta da parte dei dirigenti della Lega Pro, per bocca del presidente Macalli, sull’inserimento di Squadre B nel loro campionato.

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